Reportage sul G20 di Londra

Cops

Giustifico la mia assenza con questo reportage sul G20 di Londra, completo di cronistoria.

Ho realizzato questo reportage per FotoUp, un sito ricco di risorse e articoli interessanti per chiunque sia interessato di fotografia e fotogiornalismo.

In questo periodo sto anche lavorando su un altro reportage riguardante le persone che lavorano per le strade dell’East London.

Stay tuned!
😉

Fotografie dal G20 di Londra

Welcome to Climate Camp

Il G20 ieri ha preso ufficialmente il via e con esso anche le manifestazioni di protesta.

Ovviamente mi sono mischiato tra la folla e ne ho approffittato per fare un po di Street Photography. Si trovano molti soggetti interessanti e le persone sono molto meno restie a farsi fotografare e ciò consente una maggiore vicinanza fisica. Cosa di non poco conto visto che Robert Capa era solito affermare che se una fotografia non è buona, probabilmente è perchè non ti sei avvicinato abbastanza.

Maybe...

Londra è ovviamente in subbuglio. Le forze di polizia sono state dispiegate in tutto il centro, in particolar modo tra Bank e Liverpool Street, dove si sono concentrati i manifestanti.

Un tratto di Bishopgate è stato letteralmente occupato per un “camping” di protesta: il Climate Camp, che viene inteso come uno spazio di discussione e confronto sui temi dell’ecologia e del cambiamento climatico.

G20 Climate Camp

Passeggiando per il Camp si respira un clima di festa. La gente discute, balla, si scambia ricette vegetariane, si informa, si conosce. La polizia osserva in disparte. Le forze dell’ordine sono infatti appostate ai due lati d’ingresso al Camp e nel lato destro della strada occupata, ma il clima è sereno. Un piccolo esperimento di democrazia.

Why Not?

La situazione è più pesante a Bank, davanti alla Banca d’Inghilterra, cui è impossibile accedere essendo letteralmente presidiata dalla polizia in tenuta anti-sommossa. All’interno della piazza solo i manifestanti giunti la mattina presto. Tutti i vari punti d’ingresso sono bloccati da due cordoni di poliziotti. Chi è dentro non può uscire e chi è fuori non può entrare.

Stop

Qua si sono anche registrati degli scontri, gli unici peraltro, anche se ovviamente non si parla d’altro, anche in seguito alla morte per malore di un manifestante.

Tra poco uscirò armato di macchina fotografica e vi terrò aggiornati su quello che vedo e nel mio album su flickr puoi trovare altre foto sul G20.

Può succedere

Tutto sommato l’atmosfera non è così tragica come si cerca di far credere. O ti fidi ancora dei giornali tradizionali? 😉

Muore Helen Levitt, maestra della Street Photography

Helen Levitt

Helen Levitt era una fotografa statunitense, una delle più grandi del ventesimo secolo, che ha dedicato tutta la sua produzione artistica alla Street Photography. Si è spenta ieri all’età di 95 anni nella sua città natale: New York.

L’artista nacque a Brooklyn il 31 Agosto del 1913 e qui crebbe umanamente e professionalmente. Dopo aver lasciato la scuola iniziò a lavorare in uno studio nel Bronx ed intraprese la carriera fotografica che aveva appena 18 anni. Qui acquisì il suo bagaglio tecnico e rimase affascinata dalla vita di strada; era infatti un periodo in cui molti dei più noti fotografi producevano immagini forti e realiste che ispirassero un cambiamento sociale.

La Levitt iniziò a fotografare nei quartieri poveri come Harlem e il Lower East Side, dove le persone utilizzavano la strada quasi fosse il loro salotto e dove lei dimostrò un istinto innato per la drammatizzazione della vita di strada attraverso l’uso della macchina fotografica.

James R. Mellow in una biografia di Walker Evans scrisse che pensava che solo lo stesso Evans, Cartier-Bressons e la Levitt avevano qualcosa di originale e importante da dire. Lei infatti li conobbe entrambi, sia Evans che Bressons, e da entrambi prese qualcosa, pur riuscendo a creare un suo stile personalissimo. Non fu un caso che nel 1936 acquistò una Leica, la macchina preferita del fotografo francese.

La sua passione per la vita risultava evidente in qualsiasi cosa facesse, aveva un naturale talento estetico e fu uno dei pionieri della fotografia a colori. Seppe combinare intuizione e ragionamento intellettuale creando composizioni avvincenti, rendendo le sue fotografie potenti, sincere, significative e misteriose allo stesso tempo. Le opere della Levitt non sono sentimentali, ma sprigionano un senso d’amore e sogno. Il generale ottimismo di chi crede che il mondo un giorno sarà suo.

Basta guardare alcune delle sue opere per capire meglio quello che ho scritto.

Sicuramente è una delle più grandi e da lei c’è solamente da imparare. Ispirò tutta una generazione d’artisti e probabilmente continuerà a farlo. Magari a cominciare da te.

Fonte originale: Helen Levitt, Who Froze New York Street Life on Film, Is Dead at 95

Street Photography Workshop a Bologna

ai piedi del nettuno

Piccolo Formato, associazione culturale no profit con sede a Bologna, ospiterà dal 3 Aprile un interessante Workshop sulla Street Photography.

Il workshop, dal titolo: “Street Photography: The Story Teller”, sarà tenuto da Gabriela Martinez Benecke, fotografa newyorkese con un curriculum di tutto rispetto.

Il corso si preannuncia molto interessante e prevede 24 ore di lezione in aula e il rilascio di un certificato di partecipazione. Per iscriversi al corso è sufficiente compilare un apposito form online.

Il workshop è a numero chiuso, quindi se sei a Bologna informati subito!

Ansel Adams spiega il concetto di “visualizzazione” in fotografia

Foto di Ansel Adams

Ansel Adams non rientra tra i maestri che hanno dato spessore alla Street Photography, ma è pur sempre un grandissimo della storia della Fotografia.

Ho trovato in questo sito un raro video in cui Adams spiega personalmente il concetto di “visualizzazione.

Il video è interamente in inglese, ma di facile comprensione. Vale la pena dedicargli qualche minuto.

Purtroppo non riesco personalizzare l’embedding e ti mando direttamente alla pagina del video che si intitola: “The Key to a Photograph from Ansel Adams

Capito tutto? 🙂