Il G20 ieri ha preso ufficialmente il via e con esso anche le manifestazioni di protesta.
Ovviamente mi sono mischiato tra la folla e ne ho approffittato per fare un po di Street Photography. Si trovano molti soggetti interessanti e le persone sono molto meno restie a farsi fotografare e ciò consente una maggiore vicinanza fisica. Cosa di non poco conto visto che Robert Capa era solito affermare che se una fotografia non è buona, probabilmente è perchè non ti sei avvicinato abbastanza.
Londra è ovviamente in subbuglio. Le forze di polizia sono state dispiegate in tutto il centro, in particolar modo tra Bank e Liverpool Street, dove si sono concentrati i manifestanti.
Un tratto di Bishopgate è stato letteralmente occupato per un “camping” di protesta: il Climate Camp, che viene inteso come uno spazio di discussione e confronto sui temi dell’ecologia e del cambiamento climatico.
Passeggiando per il Camp si respira un clima di festa. La gente discute, balla, si scambia ricette vegetariane, si informa, si conosce. La polizia osserva in disparte. Le forze dell’ordine sono infatti appostate ai due lati d’ingresso al Camp e nel lato destro della strada occupata, ma il clima è sereno. Un piccolo esperimento di democrazia.
La situazione è più pesante a Bank, davanti alla Banca d’Inghilterra, cui è impossibile accedere essendo letteralmente presidiata dalla polizia in tenuta anti-sommossa. All’interno della piazza solo i manifestanti giunti la mattina presto. Tutti i vari punti d’ingresso sono bloccati da due cordoni di poliziotti. Chi è dentro non può uscire e chi è fuori non può entrare.
Qua si sono anche registrati degli scontri, gli unici peraltro, anche se ovviamente non si parla d’altro, anche in seguito alla morte per malore di un manifestante.
Tra poco uscirò armato di macchina fotografica e vi terrò aggiornati su quello che vedo e nel mio album su flickr puoi trovare altre foto sul G20.
Tutto sommato l’atmosfera non è così tragica come si cerca di far credere. O ti fidi ancora dei giornali tradizionali? 😉